Nel 1912 Rudolf Steiner ha dato indicazioni per un esercizio euritmico basato su sei posizioni, che corrispondono a quelle indicate da Cornelio Agrippa nel suo De Philosophia Occulta. Lo scopo di tali posizioni è quello di attivare le correnti eteriche che attraversano il corpo fisico dell’uomo, al fine di proteggerlo laddove esso sia impegnato in attività altamente spirituali, dove potrebbero essere più forti le azioni delle entità ostacolatrici.
Questo esercizio, originariamente destinato agli euritmisti, che dovevano praticarlo prima e dopo ogni rappresentazione, è diventato noto con il nome “Io penso la parola”, dalla frase che il maestro Steiner ha associato alla prima figura. Secondo le parole stesse di Rudolf Steiner, queste sei posizioni “permettono di armonizzare l’anima” (OO279, p. 207).
A tal proposito, l’esecuzione delle sei figure in sequenza, accompagnate dalla meditazione delle frasi date da Rudolf Steiner, può essere considerato a tutti gli effetti un esercizio di movimento complementare da affiancare ai più noti Sei Esercizi complementari.