Kaspar Hauser e la lotta per l’Europa 1510-2010

Kaspar Hauser e la lotta per l’Europa 1510-2010

di Terry Boardman

libera traduzione dell’articolo Kaspar Hauser and the Struggle for Europe 1510-2010

[one_half]L’immagine di copertina è di David Newbatt dal titolo “Il Mostero delle Conseguenze: 1833 – 1933”, e fa parte di una serie di disegni realizzati per il libro di Terry Boardman “Kaspar Hauser – Where he did come from?“, e sono disponibili per l’acquisto qui.[/one_half]
[one_half_last]Cover image is an original illustration by David Newbatt titled “The Mystery of Consequences: 1833 – 1933”, made for  Terry Boardman’s book “Kaspar Hauser – Where he did come from?“, available for buying here.[/one_half_last]

Quest’estate [2012, NdT] assisteremo a due eventi che senz’altro solleveranno ancora una volta la domanda scomoda sulle relazioni anglo-tedesche: il 90° anniversario della Battaglia della Somme, e la finale della Coppa del Mondo di calcio, che si terrà in Germania.

Per molti cittadini britannici la battaglia della Somme è diventata quasi sinonimo della Prima Guerra Mondiale; i libri sulla battaglia superano di gran lunga qualsiasi altro aspetto o evento relativo alla Grande Guerra nei negozi di libri e negli scaffali delle biblioteche inglesi, certamente molti di più che quelli sulle reali cause della guerra. In quest’articolo non c’è spazio per entrare in dettaglio nel merito di ciò, ma è opportuno dire che l’ossessione britannica per la Battaglia della Somme è causata dal fatto che la Nazione in qualche modo sente che quella battaglia non è stata solo l’esperienza più traumatica nella storia dell’esercito britannico – anche se i revisionisti insistono che la battaglia fu in realtà una vittoria, visto che il fronte fu spinto in avanti, anche se di sole 5 miglia, e l’esercito tedesco indebolito – ma, attraverso le terribili perdite di tanti suoi figli, ha comportato l’inizio della fine dell’Impero e della supremazia mondiale della Gran Bretagna.

Gran Bretagna e Germania

Per la Gran Bretagna la Prima Guerra Mondiale nel suo complesso è stata una vittoria di Pirro, che il paese non avrebbe potuto vincere dopo il 1915 senza l’aiuto finanziario americano. In primo luogo, la guerra aveva completamente fiaccato la volontà della classe dirigente britannica al potere imperiale, come il declino dello stesso tra le due guerre ha mostrato, in modo particolarmente deciso in India. Un mese prima che iniziasse la Battaglia della Somme, l’altra vittoria di Pirro di enorme importanza, nella Battaglia navale dello Jutland, aveva mostrato agli inglesi che la loro tanto decantata abilità navale non era poi quello che sembrava1; pur mantenendo il controllo del mare, persero più navi e più uomini dei tedeschi. In effetti, si potrebbe dire che tra il 1912 e il 1916, i tre eventi: naufragio del Titanic -potente simbolo della società britannica e conquista materiale-, Battaglia dello Jutland e Battaglia della Somme, costituirono una colossale sveglia per la Gran Bretagna, che andò in gran parte inascoltata. Nel 2001 uno scrittore sul The Independent ha osservato tristemente: “La Seconda Guerra Mondiale ha assunto grande rilievo in questo momento per diversi ordini di motivi – perché gli anniversari sono giunti, perché si è reso improvvisamente disponibile nuovo materiale, perché il pubblico televisivo continua a gradire – ma anche perché molti di noi continuano a combatterla nella propria immaginazione. È improbabile che qualsiasi cosa corta di un più ampio conflitto ci convincerà a fermarci2.

Oggi che il numero di cittadini britannici che possono parlare tedesco o una qualunque altra lingua straniera è assolutamente in calo, che la conoscenza o la comprensione della cultura tedesca è in forte declino, anche tra le fasce istruite della società, rispetto a un secolo fa, nell’immaginazione dei britannici la Germania  esiste soprattutto come un avversario con cui scontrarsi, specialmente nello sport e nella finanza. Un sondaggio commissionato dal Goethe Institut in Gran Bretagna nel 1996 ha trovato che il 68% dei bambini britannici in età scolastica indicano Adolf Hitler come il tedesco più famoso, oltre venti punti davanti al calciatore Jürgen Klinsmann3.

“Ogni volta che l’Inghilterra gioca a calcio contro la Germania, le due nazioni rivedono i loro complessi rapporti: un circuito regolare che inizia con stima reciproca, che si trasforma immediatamente in paura e odio e che sprofonda in ignoranza e indifferenza. Questo può essere un esercizio deprimente. Noi competiamo in ogni sfera, noi prendiamo in giro ogni caratteristica l’uno e dell’altro, da quelle linguistiche a quelle igieniche. Noi facciamo caricature l’uno dell’altro che sono di fatto si somigliano tantissimo, nel sottolineare il giro vita. Sembra che siamo condannati per sempre a lottare per la sopravvivenza del più grasso. […] Fintanto che sentiamo che la nostra indipendenza nazionale è minacciata dall’Europa, noi continueremo comunque a trattare il campo da calcio come un campo di battaglia. La Germania risponderà allo stesso modo. E le nazioni di Shakespeare e Goethe andranno avanti a glorificare Beckham e Beckenbauer”4.

Sembra esserci poca magnanimità nei discorsi dei media britannici, che senz’altro non ammettono che “sarebbe più utile vedere [la Gran Bretagna e la Germania] nei termini dello sdoppiamento che caratterizza così tante commedie di Shakespear… Nelle sue commedie i gemelli abbondano, la sostituzione di persona porta avanti la trama e produce discordia, fino a vera e propria aggressione, fino a che la situazione non si risolve generalmente in lieto fine d’amore”5. Piuttosto, i toni spietati di tali autori, come scrive A. A. Gill nel 1999,sono forse più banalmente:

Noi odiamo i tedeschi – suvvia, va bene, ammettiamolo, siamo tutti d’accordo, li odiamo. […] Siccome correttezza politica vuole che si metta da parte il pregiudizio,  ci sarà sempre un amara e speciale eccezione per i figli di Bismarck; odiare i crucchi è forse l’unica cosa che tiene legati almeno noi. […] Che cosa possono fare per impedire che li vediamo come psicopatici dell’Europa? […] Possono fuggire, ma non possono nascondersi e noi non possiamo smettere di ricordare. Non vi è nulla che possano fare se non vivere con la macchia e il senso di colpa, perché tanti milioni non possono farlo6.

In questo pezzo vediamo di nuovo i simboli familiari dell’avversione: “Bismarck”, “Crucchi”, l’allusione alla Shoah e la presunta responsabilità di due guerre mondiali. Si sentono parlare poco i nostri leader politici, culturali o economici di tutto quello che può essere appreso dalla Germania; il paese è visto, secondo l’espressione di Donald Rumsfeld, come “vecchia Europa” rispetto al “dinamismo e alla creatività britannici”. Mentre il Primo Ministro britannico Tony Blair e il Cancelliere Gordon Brown, la City (il centro finanziario di Londra), i servizi di intelligence e i media britannici aumentano costantemente l’integrazione simbiotica della Gran Bretagna con gli Stati Uniti, cercando istintivamente ispirazione oltre l’Atlantico, l’oceano è visto come uno stagno molto più stretta della Manica, e Miami più familiare di Monaco o Mainz.

Il popolo britannico è soddisfatto di guidato in questa direzione? è già esso stesso così a proprio agio con MacWorld, il country’n’western, i gangster chic, Disney e la Microsoft, al punto da considerarli come la propria cultura? Le basi dell’aviazione americana in Gran Bretagna, ancora qui da oltre 60 anni da quando arrivò la USAAF, e 15 anni dopo la fine della guerra fredda, non sono segnalate in quanto tali, ma piuttosto come basi della RAF, come per rassicurare gli inglesi che non sono in alcun modo sotto occupazione [americana]. Tali considerazioni richiedono domande circa il significato di cultura nazionale, patriottismo identità nazionale nel 21° secolo. Ci sarà qualcuno a sinistra dello panorama politico e anche nel movimento New Age che considera in generale tutti questi concetti come non degni di alcuna considerazione nel mondo moderno. Essi domandano: “Non è questa l’epoca della globalizzazione, del cosmopolitismo, l’era del libero pensiero individuale che non vive per lo stato e la colettività nazionale o tribale, ma per l’umanità? Perché dovremmo interessarci alle culture e agli stati nazionali? Oggi ci sono solo l’individuo e il mondo”. Governo mondiale e un parlamento mondiale, lealtà e supporto alle Nazioni Unite – tale è il credo di molti moderni; alcuni di essi sono uomini d’affari potentissimi che gestiscono mega-società e vedono Stati nazionali e le leggi nazionali, basate su tradizioni e le culture nazionali, come ostacoli alla loro volontà, ostacoli tra i loro globali obiettivi aziendali e i singoli consumatori. Quale poi debba essere o non essere il ruolo dello stato nazionale post-westfaliano7, in questo mondo del XXI secolo: questo è il dilemma. E cosa ha a che fare Kaspar Hauser con questo problema e con le relazioni anglo-tedesche del XXI secolo? La risposta può essere espressa in forma breve e simbolica come un ponte tra il Sole e la Luna. Il resto di questo articolo cercherà di spiegare che cosa significhi ciò.

L’inspirazione della Luna
Nella visione esoterica tradizionale, la sfera spirituale (cioè l’interno dell’orbita) della Luna è l’ultima fermata dell’anima umana prima dell’incarnazione nel regno fisico terreno, che è il motivo per cui è sempre stata associata alla nascita, alle cicogne e ai bambini. ora il simbolo dell’Islam è la Luna, non il Sole, e l’ispiratore di Maometto fu Gabriele, Arcangelo della Luna, non Michele, l’Arcangelo del Sole. Il Corano è pieno di esortazioni a leggere nel Libro della Naura le manifestazioni della gloria di Allah – [esortazioni] a leggere e osservare i segni del mondo fisico. Non c’è da stupirsi se la scienza del mondo antico sia stata accolta con entusiasmo dagli Arabi Mussulmani, in particolare durante la dinastia Abbaside (750-1258) quando Baghdad era la capitale dell’intero impero Mussulmano e probabilmente la più grande città del mondo. Questa filosofia e “scienza della Luna”8 prese la strada dell’Europa ed è stata accolta con grande entusiasmo dalla Scuola di Oxford di studiosi francescani come Roberto Grossatesta9 (1175-1253), Ruggero Bacone, Duns Scoto e Guglielmo di Ockham. Era una scienza che desiderava cercare Dio soprattutto nelle prove del mondo fisico materiale, il mondo dei sensi oppure, si potrebbe dire, nel mondo-grembo materno (mater). Questo avvenne a livello inconscio in modo naturale per gli inglesi, perché gli anglosassoni, originari dello Jutland, dello Schleswig-Holstein, della Germania nord-ovest e della Frisia, avevano nel profondo della loro memoria culturale il sentimento per la divinità Madre Terra Ing (chiamata anche Nerthus o Herthum) e i rituali della sua comparsa sulla Terra, un’eco dei quali è ancora celebrato nelle processioni della May Queen [Regina di Maggio]10.

Dalla fine del Medioevo, ciò che sgorgava dalla conoscenza istintiva, dal “coraggio”, per così dire, dall’interno dell’elemento popolare inglese stesso, e ciò che scendeva “dall’alto” tramite l’intelletto, da fuori nelle traduzioni del pensiero scientifico Arabo lunarivenato, si era fuso per realizzare una cultura che era incline in primo luogo al mondo fisico della realtà sensoriale, una cultura che tendeva a valorizzare la praticità, la semplicità e il pragmatismo senza fronzoli. William Shakespeare ha completato il processo di posizionamento del sé individuale inglese ai quattro angoli della Terra, deliberatamente  libero dall’antica mistica degli astri (l’astrologia), ma ancora vagamente e incomprensibilmente consapevole della magia che sta dietro il mondo sensoriale naturale. A questo punto, nel primo terzo del XVII secolo, accaddero tre cose: Francis Bacon impostò le basi di quello che oggi conosciamo come il metodo induttivo della scienza naturale sperimentale, che avrebbe dato una spinta enorme allo sviluppo britannico dei successivi 300 anni. In secondo luogo: i Puritani inglesi, un “popolo del Libro” alla stregua dei musulmani, si diresse verso la “Terra Promessa” d’America sul Mayflower. Dal loro viaggio sarebbe infine arrivata la cultura dominante “Yankee” del nord-est degli Stati Uniti, un’entità che emerse dalla sua matrice culturale britannica per diventare il primo stato ideologico globale del mondo – il primo stato basato su ideali astratti sanciti nei documenti (la Dichiarazione di Indipendenza e la Costituzione) e, dalla fine del XIX secolo, il primo stato costituito da persone di tutte le razze. In terzo luogo: Re Giacomo I (1603-1625), cui si devono anche il concetto di Gran Bretagna e la Union Jack, oltre alla versione autorizzata della Bibbia (1611), introdusse in Inghilterra gli usi e i costumi della Massoneria speculativa dalla Scozia. Nonostante il suo successivo carattere internazionale, questa sarebbe diventata una forma tipicamente britannica di ricerca spirituale nel mondo moderno. Essa si basava sull’esoterismo dell’Egitto e di Israele (in particolare del Tempio di Salomone). Anche la Massoneria11 esortava i suoi membri a leggere nel Libro della Natura le prove della gloria del Grande Architetto dell’Universo. Si è concentrata sui due pilastri del sapere e del potere, Jachin e Boaz, sul pavimento a scacchi bianco e nero, in innumerevoli dualità e polarità.

Al tempo della rivoluzione Americana del 1776, la Massoneria era ben inserita nella società britannica e americana ed era riconosciuta da entrambe le parti, anche quando queste combattevano tra di loro. Per commemorare il 1776, un secolo più tardi, i massoni francesi hanno offerto alla Massoneria degli Stati Uniti un dono progettato e costruito da un massone francese, Frederic Auguste Bartholdi, vale a dire, la grande statua della dea lunare Iside, maliziosamente rinominata come Statua della Libertà (Libertà che illumina il mondo) e originariamente progettata per essere collocata nel Canale di Suez e rappresentare l’Egitto e la Luce dell’Asia (Bartholdi, nativo di Colmar in Alsazia, è stato iniziato nella Loggia Alsazia-Lorena di Parigi nel 1874. Il fratello massone Gustave Eiffel, costruttore della torre Eiffel, realizzò la struttura interna della Statua)12. Nel 1886, la Gran Bretagna era cresciuta sino a diventare la “più forte” nazione del mondo sulla base del potere materiale fisico-scientifico, commerciale, industriale, militare, finanziario e giuridico13. In questo paniere materiale il popolo britannico non ha messo tutte, ma la maggior parte delle proprie uova tra il 1650 e il 1950. E poi vennero quei titanici anni 1912-1916, e la rottura del paniere. Ma i segreti della tessitura di quel paniere lunare erano stati accolti dalla prole, e nel 1950 l'”impero” americano soppiantò l’impero del suo genitore. Fino dal regno di Re Giacomo I, l’enorme conseguenza di questo processo globalizzante anglo-americano, con la sua schiacciante concentrazione sulla natura e prodotti della matrice del mondo sensoriale, è stata una poderosa accelerazione del ritmo del cambiamento economico, scientifico e tecnologico sino al punto in cui siamo oggi, in cui il futuro stesso dell’umanità è minacciato14 dalla distruzione nucleare, dal disastro ecologico, dalla manipolazione genetica e dalla sostituzione degli esseri umani con robot e cyborg, tutte conseguenze di una filosofia riduzionista della scienza naturale, che limita rigidamente le sue indagini al mondo del cinque sensi e alle loro estensioni tecnologiche. Stiamo finalmente iniziando a capire, così come non abbiamo mai seriamente fatto durante gli anni dello scontro finale nucleare della Guerra Fredda, che se non cambiamo il nostro modo di vivere in maniera significativa, la nostra cosiddetta civiltà post-industriale potrebbe non vedere la fine del XXI secolo; la razza umana si sarà suicidata.

L’espirazione del Sole
Questo per quanto riguarda l’inspirazione della Luna. E per quanto riguarda l’espirazione del Sole? È ormai generalmente riconosciuto che l’ermetismo e le scienze esoteriche del Rinascimento hanno svolto un ruolo fondamentale nel preparare il terreno mentale per i più esoterici sviluppi scientifici naturali del critico XVII secolo; Newton fu uno di quegli uomini cavallo tra le scienza e l’esoterismo, anche se in un modo molto britannico: li teneva nelle loro scatole separate, motivo per cui gli inglesi accarezzarono per così tanto tempo l’illusione che Newton fu “solo” uno scienziato naturale. Nella regione tedesca della Renania-Palatinato, verso la fine del XV secolo visse un esoterista di notevole calibro – l’Abate Tritemio di Sponheim (1462-1516) – noto nei circoli esoterici non solo per i suoi studi crittografici, ma anche per i suoi scritti sulla struttura di tempo. Nel suo libro sulle signorie arcangeliche delle epoche storiche15, Tritemio ha descritto come l’era della Luna di Gabriele dovesse iniziare nel 1525, seguita da quella dell’Arcangelo solare Michele nel 1879. Ora accade che la ascesa al potere mondiale e la supremazia materiale della Gran Bretagna si sia verificata quasi esattamente entro l’era di Gabriele 1525-1879 (da Enrico VIII alla regina Vittoria); gli storici sono soliti datare l’inizio del declino della Gran Bretagna al 1870, quando Germania e Stati Uniti hanno cominciato a prevalere su di essa. L’era di Gabriele è stata quella in cui l’umanità, attraverso lo sviluppo massimo della scienza naturale – un processo in cui la Gran Bretagna ha fatto da apripista – si è incarnato ancora più profondamente nel mondo materiale, e il corollario di ciò è stato che l’interesse per le questioni spirituali è pallido in confronto alle epoche precedenti al tal punto che, dalla fine del XVIII secolo, in Europa molte cosiddette “menti progressiste” cominciarono a considerare qualsiasi religione e spiritualità come una superstizione medievale.

Per cercare di equilibrare questo attenzione unilaterale sul mondo materiale, in Germania sorse il movimento rosacrociano. Il suo spirito ermetico cercò una riforma generale della società, che comprendesse una lettura del Libro della Natura che non fosse “separata” – come era la concezione delle questioni umane di Enrico VIII – dall’esperienza spirituale e dall’anima umana; questo era il significato simbolico della Rosa+Croce. La croce stessa è quella del mondo materiale naturale, un’ossessione unilaterale con la quale si può solo arrivare, attraverso un materialismo riduzionista, alla morte finale della cultura e di tutta la vita umana (ora stiamo finalmente cominciando a capire questo nelle nostre strette di mano sociali ed ecologiche). La rosa rossa a cinque petali, con le sue spine, riporta alla mente il sangue e l’Io dell’uomo (il sé per eccellenza), che è attivo nel sangue e che può, attraverso la propria esperienza, il dolore e le sofferenze, la sua retta via, dedicare sé stessa tanto alla trasformazione e purificazione dell’anima che alla sana comprensione della Natura; questo richiede una “conoscenza” (cioè “scienza”), dello spirito che può riguardare sia i singoli “Io” e il singolo fenomeno della scienza naturale che il resto del creato, visibile e invisibile.

Lungo la costa dell’Europa occidentale, i solidi e unitari stati politici – Inghilterra, Francia, Spagna, Portogallo e Olanda – hanno esplorato il mondo oltre l’Europa e hanno contribuito massimamente all’iniziazione dell’uomo alla scienza naturale. La regione più mercuriale, quella politicamente, culturalmente e religiosamente più assortita dell’Europa centrale, specialmente Germania e Boemia, con la loro posizione geografica nel cuore dell’Europa, ricettiva a est, ovest, nord e sud, era perfetta per essere quella che avrebbe dato l’impulso ad una scienza spirituale. Ciò fu tentato nel decennio successivo al 1614, ma completamente bloccato dalla catastrofe della Guerra dei Trent’anni, che ha diviso il nord dal sud, devastato il paese, arroccato le forze della conservazione, e ha portato il movimento Rosacroce a rimanere clandestino per oltre un centinaio di anni.

Come ha descritto Tritemio nel XV secolo, l’era dell’Arcangelo solare Michele è iniziata proprio nel 1879, con il suo accento sul cosmopolitismo e sulla spiritualizzazione del pensiero, tipiche di ogni periodo di [reggenza di] Michele (il precedente era stato da 600 al 250 A.C. circa). Il materialismo ha continuato a fare il suo corso fino alla Prima Guerra Mondiale, una guerra che, come Steiner ha sottolineato, è stata infatti la conseguenza dello sviluppo unilaterale europeo dai primi XVII secolo in poi. Dal momento che la Prima Guerra Mondiale – ovvero a partire dall’anno 1916, perché quello è stato l’anno in cui gli orrori della Grande Guerra superarono costrinsero i contemporanei a riconoscere che una soglia era stata superata e che ora essi vivevano in una nuova epoca – il materialismo è stato messo sempre più in discussione su tutti i fronti, non solo nella filosofia. Siamo ora nel secondo secolo dell’era di Michele, e questa battaglia sulle concezioni del mondo diventerà solo più intensa.

Agli albori dell’era di Michele, nel 1870 sorse un movimento spirituale sia in Russia che nel mondo di lingua inglese. Esso ha cercato di restituire l’umanità alla saggezza degli antichi insegnamenti pre-cristiani; è questo il caso della Teosofia della Blavatsky prima e Annie Besant più tardi. Denigrò il cristianesimo e ignorò l’Europa centrale. Proprio come Tony Blair oggi, la Besant dichiarò che la Germania aveva poca sostanza spirituale da offrire e non doveva fare altro che seguire la guida imposta dal mondo anglofono. Questa posizione è stata contestata da Rudolf Steiner, che ha cercato di legare il suo movimento antroposofico con l’eredità dei Rosa+Croce dell’Europa centrale, in altre parole, con il cristianesimo esoterico. Tuttavia, questo nuovo impulso rosicruciano è stato attenuato, come nel XVII secolo, da un altro spaventoso conflitto che scoppiò nel 1914 e che ora, guardando al passato, possiamo vedere che ha costituito una seconda Guerra dei Trent’anni (1914-1945)16; ancora una volta, l’Europa centrale è stata devastata, milioni uccisi e la regione è stata divisa per la seconda volta dall’est dall’ovest.

Kaspar nel Centro
Tra questi due tentaivi dell’impulso spirituale Rosicruciano di emergere come forza di equilibrio culturale nei confronti di una visione scientifica del mondo naturale che stava diventando o era diventata unilateralmente materialistica, si è sviluppato attorno al 1800 in Europa un terzo impulso, meno focalizzato. I primi segni evidenti sono apparsi con il triplice motto adottato nel 1789, all’inizio della Rivoluzione Francese: “libertà, uguaglianza e fratellanza”17, un motto che affonda le sue radici nella concezione Rosicruciana dell’Uomo e della Natura. Un enorme spirito di idealismo e umanismo era nell’aria, l’alba di una nuova era, molto sentito da un gruppo svafillante di spiriti dell’Europa centrale che ha incluso: Goethe, Mozart, Herder, Schiller, Hegel, Novalis, Beethoven, Schelling, e molti altri. È stato in questo ambiente culturale che Kaspar Hauser è nato il 29 settembre 1812, giorno di San Michele. La notizia della sua nascita fu portato al padre adottivo di sua madre, Napoleone Bonaparte, che all’epoca si trovava con il suo esercito tra le rovine fumanti di Mosca, nella vana attesa di una resa dello zar Alessandro I, la cui moglie era la zia di Kaspar Hauser (la Principessa Luisa di Baden).

Le due forze che hanno lavorato per ostacolare Kaspar Hauser e gli impulsi fruttificanti che sarebbero provenuti dalla Germania, e che avrebbero altresì avuto una ben più grande influenza a quel tempo, erano le stesse due che erano state coinvolte nell’ostacolo del movimento Rosicruciano del XVII secolo: le élite di Gran Bretagna e Austria, attraverso l’opera di Philip Henry Stanhope, IV Conte di Stanhope (1781-1855) e del Principe Klemens von Metternich (1773-1859), Cancelliere d’Austria. Essi hanno usato come propri strumenti i giudici di Baden e Baviera, che erano arroccati nella disputa del territorio del Palatinato di Sponheim, dove aveva vissuto Tritemio, e la proprietà delle due città di Heidelberg, al centro delle speranze dei Rosacroce nel 1614, e Mannheim, dove risiedette la madre di Kaspar Hauser dopo la morte del padre di questi, il Granduca Karl, nel 1818. Il destino di Kaspar si intrecciò a questa sordida disputa, e lo portò ad una segregazione di 12 anni e al successivo omicidio nel 1833, all’età di 21 anni. Rudolf Steiner ha indicato che nel 1802, 10 anni prima della nascita di Kaspar Hauser, la paura nei confronti di Napoleone ha guidato le forze ostili, tra loro antagoniste, di massoneria e gesuitismo, in un accordo di cooperazione in virtù del quale la Massoneria britannico avrebbe dominato il campo dell’economia, mentre i Gesuiti la cultura18.

Trentatrè anni dopo la morte di Kaspar Hauser, la Prussia sconfisse l’Austria nella battaglia per la supremazia sulla Germania. Dodici anni dopo la morte di Kaspar, nel 1848-29, l’anno delle rivoluzioni che dilagarono in tutta Europa, la patria di Kaspar, il Baden, giocò un ruolo chiave e fu il centro principale delle attività riformiste e rivoluzionarie; il popolo del Baden fu infine schiacciato dall’esercito prussiano. Dai commenti di Rudolf Steiner e di alcuni dei suoi allievi di quel periodo, possiamo capire che se Kaspar Hauser fosse vissuto e diventato il legittimo principe di Baden, la sua statura spirituale sarebbe stata tale che i disastri del 1848 (l’anno del fallimento dei movimenti riformisti che attraverasono l’Europa) e del 1866 (la guerra austro-prussiana) non si sarebbero verificati. Lo sviluppo tedesco ed europeo del XX secolo non sarebbe certamente andato a finire come è invece andato19.

(Le immagini relative alla sezione seguente si trovano all fine dell’articolo)

Oggi, nella lotta per il futuro dell’Unione europea, vediamo essenzialmente gli stessi due elementi in contrapposti: le forze d’elite che stanno dietro il materialismo economico dell’Occidente (Regno Unito e Stati Uniti, come il partner junior e quello senior della stessa azienda), che cercano di imporre un Europa essenzialmente focalizzata all’economia, a loro immagine, e la resistenza opposta da una combinazione di forze elitarie della vecchia Europa. Queste sono: l’elemento cattolico pro-Vaticano, che vorrebbe resuscitare una sorta di Sacro Romano Impero, come quello che l’austriaco Carlo V di Asburgo governò nel XVI secolo. Sono aiutati in parte dall’elemento statalista nazionale francese, che sogna sempre di rilanciare “la gloire de la France”, che non vuole riconoscere come ormai passato. Non a caso riunione dell’UE per ratificare la Costituzione Europea, si è tenuta a Roma nell’ottobre del 2004 davanti alla possente statua di Papa Innocenzo X (vedi Figg. 1-3), e non a caso Tony Blair rispose un anno dopo, nell’ottobre 2005, convocando il vertice UE nella Hampton Court di Enrico VIII (vedi Fig. 4). Questi non sono stati gesti privi di significato, perché a volte vediamo le realtà della storia espresse in certi gesti; questi gesti a Roma e alla Hampton Court erano di questo tipo: essi mascherano a malapena la lotta tra il più moderno e bensì non spirituale, e profondamente malsano materialismo del mondo anglo-americano (oligarchia economica e scientifica) e l’assolutamente decadente pseudo-spiritualità del papato romano e dei suoi alleati (oligarchia teologica e politica). Il movimento della Rosa+Croce dei primi anni del XVII secolo, il perduto Principe Graal del XIX secolo, l’antroposofia Rosicruciana di Rudolf Steiner agli inizi del XX secolo hanno cercato di portare a questa polarità l’elemento mercuriale di guarigione che può costruire un ponte tra le scienze naturali “lunari” del passato e la scienza spirituale “solare” del futuro. Il movimento Rosicruciano di Steiner del XX secolo ha ricevuto una grande battuta d’arresto nella “Guerra dei Trent’anni” del 1914-1945, ma non è stato distrutto o costretto alla clandestinità come nel XVII secolo. Abbiamo bisogno di trovare la realtà dietro i sintomi della storia e attualità, se vogliamo evitare di diventare le vittime di un altro disastro nel XXI secolo.

Ratifica della Costituzione Europea
Fig. 1 – Sotto un benedicente Innocenzo X (1644-1655; si oppose alla fine della Guerra dei Trent’anni nel 1648!) Blair Straw firmano la Costituzione Europea, il 29 Ottobre 2004, nella Sala degli Orazi e dei Curiazi al Palazzo dei Conservatori sul Campidogolio. Gli affreschi di questa sala sono: “Romolo traccia il solco della Roma quadrate” e “Il ratto delle Sabine”.

 

Foto di gruppo
Fig. 2 – Dopo la firma, i Capi di Governo si ritrovano nel cortile del Palazzo dei Conservatori, dove si trova un frammento della testa e del braccio della statua di Costantino, che impose il Cristianesimo di stato. L’iscrizione in latino recita: “Europaeae Rei Publicae Status” (Stato della Repubblica d’Europa). Questo viente ipocritamente tradotto con “La Costituzione dell’Europa”.
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Fig. 3 – Prima della firma, i Capi di Governo ascoltano i discorsi davanti a una grande statua di Giulio Cesare sora la quale si trova un piccolo dipinto della Vergine e il Bambino.
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Fig. 4 – L’incontro del vertice europeo ospitato da Tony Blair alla Hampton Court di Enrico VIII – nelle intenzioni di Blair doveva essere un “ritrovo informale e rilassato”.

Note

1. L’entità effettiva delle perdite britanniche nella battaglia dello Jutland è stata mantenuta nascosta al pubblico durante la guerra, per paura di danneggiare il morale

2. Martedì 3 aprile 2001, pag. 12. Questo è il motivo per cui, purtroppo, il 90° anniversario della Somme potrebbe essere accompagnato da molti sentimenti di dolore per la battaglia e per il suo assurdo spreco di vite, ma un piccolo pensiero su come e perché il popolo britannico sia stato come sonnambulo in un conflitto così titanicamente distruttivo nel 1914 e di nuovo nel 1939, e poi in altri conflitti nel 1950, 1982, 1991, 1999, e probabilmente, anche nel 2003. È anche il motivo per cui ci potrebbero essere molte più strisce rosse e bianche dipinte sui volti dei giovani della nazione e sempre più bandiere di San Giorgio “made-in-China” sventolanti dalle strombazzanti auto inglesi, questa estate – il motivo per cui i tedeschi saranno derisi con “Sieg Heil” e forse anche con il saluto nazista e canti di slogan come “5 a 1” (in riferimento alla sconfitta della Germania ad opera dell’Inghilterra, nel 2004 a Monaco di Baviera ) e “due Guerre Mondiali e una Coppa del Mondo”

3. G. Sammon, “Lottare contro gli stereotipi: l’idea di Germania e dei tedeschi degli studenti britannici” (Bonn, 1996)

4. D. Johnson, “I nostri amici tedeschi”, Daily Telegraph, 17 giugno 2000, p. 22

5. R. Emig, “Introduzione: relazioni anglo-tedesce contemporanee”, (pp. 6-8) citato nella tesi di laurea di Lachlan R. Moyle, Università di Osnabruck 2004

6. “HUNFORGIVEN”, Sunday Times Magazine, 18 luglio 1999 , pp. 20-24

7. La Pace di Westfalia del 1648, che mise fine  alla Guerra dei Trent’anni, è associata generalmente alla definizione di moderno stato nazionale. Vedere ad esempio P. Bobbit, “Lo scudo di Achille – Guerra, pace e il corso della storia (Penguin, 2002)

8. Per la concezione Araba della relazione tra intelligenza cosmica e sfera della Luna, come vista ad esempio in Hunein ben Ishaq, vedere Sigismund von Gleich, Manifestazioni dell’impulso di Gondishapur, Anthroposophical Quarterly 1968, Vol. 13, Nr. 2

9. Grossatesta fu probabilmente il fondatore della tradizione intellettuale e scientifica inglese.

10. Lo scrittore latino Tacito parla di questo nel suo libro Germania. Vedere anche Rudolf Steiner, Le festività e il loro significato (Rudolf Steiner Press, 1981) p. 55 – conferenza del 21.12.1916 [GA 173]

11. I “Massoni Operativi” erano artigiani che in realtà lavoravano la pietra e costruivano edifici; i “Massoni Speculativi” erano a tutti gli effetti uomini benestanti, i quali facevano un uso simbolico degli strumenti e delel pratiche costruttive dei muratori per la propria educazione morale e crescita per mezzo di rituali, cerimonie e conferenze

12. http://freemasonry.bcy.ca/biography/bartholdi_f/bartholdi_f.html

13. La finanza e il diritto, pur essendo in realtà concetti spirituali in sé e per sé, sono nondimeno asserviti alla vita nel mondo fisico

14. Ciò è dovuto soprattutto alle concezioni economiche angloamericane della fine del XVIII secolo e diffuse su di una filosofia essenzialmente materialista dell’egoismo del singolo, resa in frasi del tipo “lo scopo del business è quello di realizzare un profitto per gli azionisti”

15. Trattato sulle Sette Cause Seconde ovvero le Intelligenze o Spiriti che muovono le Sfere in accordo con Dio, scritto nel 1508 e pubblicato nel 1515. Si veda Rudolf Steiner, L’Arcangelo Michele – La sua e la nostra Missione (Anthroposophic Press, 1994), p. 299

16. Anche il Primo Ministro britannico John Major lo ha riconosciuto, in un discorso a Berlino del 1991

17. Cfr. il triplice motto dei rivoluzionari Americani: “vita, libertà e raggiungimento della felicità”. In origine avrebbe dovuto essere “vita, libertà e proprietà”, in modo da riflettere i valori culturali dei coloni inglesi di fine ‘800, influenzati dalle idee del filosofo John Locke (Dichiarazione dei Diritti Coloniali: Risoluzioni del Primo Congresso Continentale, 14 ottobre 1774). “Felicità” fu aggiunto in seguito con l’intento di sembrare più moderno e come  principio ispiratore adatto a tutte le classi sociali

18. Si veda Peter Tradowsky, Kaspar Hauser and the Struggle for the Spirit, Temple Lodge, 1997, p. 277 (in italiano: Kaspar Hauser, Ed. L’Opera, 1997). Gran Bretagna e Austria, paesi in cui rispettivamente le forze di Massoneria e Gesuitismo giocarono un ruolo significativo per secoli, furono anche quelle nazioni che ebbero le maggiori responsabilità per aver sprofondato l’Europa nella guerra nel 1914. Una sola frase del Ministro degli Esteri inglese, Sir Edward Grey, alla Russia, alla Francia sua alleata o alla Germania, alleata dell’Austria, avrebbe impedito che la disputa tra Austria e Serbia in seguito all’attentato terroristico contro il Principe Ereditario Francesco Ferdinando, diventasse un conflitto paneuropeo: Sir Edward si rifiutò di esprimere alcun commento. Gli austriaci, se da un lato erano comprensibilmente indignati per le azioni che avevano ragione di credere fossero state incoraggiate dalle autorità Serbe, erano stupidamente pronti a rischiare la guerra con la Russia per punire la Serbia e porre definitivamente fine a ciò che vedevano come in continuo tentativo serbo di distruggere il loro sgangherato Impero

19. Ibid. Tuttavia, Steiner ha anche sottinteso che Kaspar Hauser, in un certo senso, ha dovuto compiere il sacrificio che ha fatto. Questo enigma sarà affrontato nell’ultimo di questi tre articoli su Kaspar Hauser

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