Culti Misterici: dell’origine ed evoluzione – IV parte

Nell’Antica Grecia i culti misterici erano di due tipi fondamentali, quelli che miravano a educare l’uomo verso la direzione spirituale dell’universo e quelli che si occupavano di indagare i segreti della natura. I primi erano i cosiddetti Misteri del Padre, mentre i secondi erano detti i Misteri della Madre. Sorsero poi dei culti misterici nei quali questi due campi di conoscenza venivano assommati al massimo grado, ed erano i cosiddetti Misteri Ctonici (da Χθονίη, Ctonie, ovvero Sotterra, dall’aggettivo greco χθόνιος che significa sotterraneo). In questi culti veniva contemplato come massimo mistero il fatto che l’uomo, pur portando in sé molti elementi metallici, come ferro, sodio, magnesio e così via, non può sopportare nel suo corpo la presenza in dosi analoghe di altri metalli come il piombo, l’oro, l’argento, il mercurio, lo stagno e il rame.

Questo fatto veniva portato al massimo grado di contemplazione, come cioè i metalli sopracitati, che sono anche legati ai pianeti formatisi nell’evoluzione cosmica, siano presenti nelle viscere della Terra nella loro forma minerale, ma siano del tutto assenti all’interno del corpo umano. Questo Mistero dei Metalli, che non vuole essere qui trattato, è ancora molto attuale, ed è ad esso che Goethe allude, nella enigmatica scena della “discesa alle Madri”, in cui Mefistofele offre a Faust le chiavi per accedere al mondo infero. Basti per ora sapere che è in stretta relazione con quanto accennato su Medea e i Misteri della Colchide.

Tutti i filosofi, come già stato accennato, erano degli iniziati a uno o più Misteri, e così fu anche per Platone e il suo maestro Socrate, come possiamo constatare leggendo il Fedone. Platone ha il compito di formare nella sua Accademia il giovane Aristotele, e a egli disvela tutto il suo sapere exoterico e esoterico. Ma ciò che accade nel passaggio evolutivo dall’uno all’altro, viene riportato nei libri di storia come una sorta di litigio. In questo fatto storico dobbiamo invece scorgere il necessario percorso che avrebbe dovuto portare alla apertura necessaria, nelle coscienze degli uomini, affinché potesse venir meglio compreso il Mistero del Golgota, che qualche secolo dopo avrebbe fatto irruzione sul piano storico.

Ciò che oggi è a noi noto degli insegnamenti di Aristotele è ciò che è passato per bocca del suo allievo Teofrasto, ed è il corpo degli insegnamenti logico-razionali che costituisce il fondamento di tutto il pensiero scientifico moderno, da Tommaso d’Aquino a Galileo, fino ad alcune teorie della fisica moderna. Il restante corpo di insegnamenti tradizionali fu trasmesso invece al giovane Alessandro Magno, che ripercorse con le sue conquiste militari, non a caso!, in senso inverso le epoche evolutive culturali post-atlantiche: Egitto, Persia fino all’India, fondando dodici città, tutte con il suo nome. L’insegnamento che Alessandro porta con sé è quello aristotelico di ispirazione eleusina, ed è strettamente legato alla conoscenza dei metalli, e che ritroveremo, molti secoli dopo e in forma molto attenuata, ad esempio nella Kabbalah ebraica e nell’esoterismo islamico Sufi.

Questo percorso estremamente sintetizzato delle due principali correnti conoscitive, lo sviluppo dell’intelletto razionale e la conoscenza occulta della natura, si sviluppa separato grazie anche al fiorire, sul piano storico, del Cristianesimo romano-petrino, che agevola, facendo proprio l’assunto di Tommaso per cui tra verità di ragione e di fede, quest’ultima ha sempre e inequivocabilmente il sopravvento, la separazione tra scienza in senso materialistico e conoscenza soprasensibile, in senso esteso. Anche il tentativo del già citato Ordine dei Cavalieri Templari di riunificare “l’altro” Aristotele, andando in Oriente a recuperare ciò che ne era sopravvissuto nell’Alchimia, non riesce a riconciliare quella visione misterica della conoscenza.

Il percorso dell’umanità in un certo senso era segnato: si doveva avere massimamente sviluppato lo strato di base della facoltà pensante dell’uomo, ossia l’intelletto, compito che fu fatto proprio, ad esempio, dalle correnti misteriche del Nord, che non si voglio qui descrivere ulteriormente.

Oggi però le condizioni sono favorevoli affinché il Mistero del Logos, anticamente contemplato negli Oracoli cosmici e che ha fatto irruzione sul piano storico, possa venire ricompreso alla luce di un pensiero rigenerato. Uomini come Goethe parlano di questa nuova facoltà immaginativa del pensare, uomini come Rudolf Steiner indicano una via possibile all’umanità di questa epoca perché ciò venga conseguito.

Bibliografia Essenziale

  • I Misteri di Eleusi, Victor Magnien, Edizioni di Ar
  • Le Metamorfosi (o l’asino d’oro), Lucio Apuleio, Ed. BUR
  • La filosofia occulta, Cornelio Agrippa, Ed. Mediterranee
  • Aspetti dei misteri antichi, Rudolf Steiner, GA232, Ed. Antroposofica
  • La Scienza Occulta nelle sue linee generali, Rudolf Steiner, GA13, Ed. Antroposofica
  • Il Cristianesimo come fatto mistico, Rudolf Steiner, GA8, Ed. Antroposofica
  • L’Iniziazione ovvero Come si conseguono le conoscenze dei mondi superiori?, GA10, Ed. Antroposofica
  • Teogonia, Esiodo, Ed. BUR

Spunti per un’ulteriore ricerca

  • Cronaca dell’Akasha, Rudolf Steiner, GA11, Ed. Antroposofica
  • La Dottrina Segreta, Helena P. Blavatsky, Ed. Teosofiche Italiane
  • Iside Svelata, Helena P. Blavatsky, Ed. Teosofiche Italiane
  • Timeo, Platone
  • Natura e scopi della Massoneria, Rudolf Steiner, GA13, Ed. Antroposofica
  • I Manichei, Rudolf Steiner, GA03, Ed. Antroposofica

 

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